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contenitore trasparente consente di verificare il regolare afflusso di polvere durante la
          perforazione e di determinare la lunghezza del campione prelevato, che va poi rapportata

          all’effettiva profondità del foro. Un ulteriore vantaggio è quello di poter effettuare un
          primo esame visivo del campione, rilevando, per esempio, eventuali alterazioni cromatiche
          della  polvere  (si  veda  il  successivo  paragrafo  4).  Sempre  per  consentire  l’analisi  del
          campione  senza  manipolazioni  all’interno  della  provetta,  un  taglio  sottile  lungo  la
          generatrice del contenitore, di larghezza tale da non permettere la fuoriuscita dei granelli
          di polvere, consente l’introduzione di reagenti liquidi per l’analisi chimica (p.es. la soluzione
          di fenolftaleina per la prova di carbonatazione).



                             1.0
                                      prova 1         prova 2
                             0.8

                            Colore  0.6  calcarenite  laterizio  calcarenite
                             0.4

                             0.2
                             0.0
                                0      20      40      60     80
                                         Profondità (mm)

          Figura 6. Provini stratificati per la verifica dell’efficacia del dispositivo di raccolta della
          polvere; campione estratto dal provino centrale di calcarenite e laterizio e diagrammi della
          variazione cromatica lungo l’asse della provetta (l’ascissa è stata scalata sulla profondità
          effettiva del foro).





          Alcune indagini  preliminari  sono  state  svolte per  verificare  l’effettivo  ordinamento del
          materiale  estratto.  Sono  stati  costruiti  dei  provini  stratificati,  incollando  con  resina
          epossidica alcune lastre in materiale lapideo o laterizio di diverso colore (Fig. 6). I provini
          sono stati quindi forati operando in direzione orizzontale e i campioni di polvere, raccolti
          in provette trasparenti, sono stati fotografati con una fotocamera digitale. Con tecniche di
          elaborazione  delle  immagini  analoghe  a  quelle  illustrate  nel  successivo  paragrafo  4  è

          possibile valutare quantitativamente la purezza del campione di polvere sulla base della
          sua cromaticità. Il diagramma di Fig. 6 mostra un esempio di tale rappresentazione per un
          provino di laterizio e calcarenite. Per facilitare la lettura le misure colorimetriche sono state
          normalizzati nell’intervallo tra 0 (calcarenite) e 1 (laterizio). Si nota che fino a circa 40 mm
          di profondità le polveri mantengono una buona purezza, con una variazione di colore ben
          definita  al  primo  cambio  di  materiale.  Al  crescere  della  profondità  aumenta  l’effetto
          dell’abrasione  delle pareti  laterali  del  foro, che porta  ad  un  lieve  mescolamento  delle
          polveri dei vari strati, anche se per profondità superiori a quelle di interesse nello studio
          della maggior parte dei fenomeni di degrado.

          Una seconda campagna di prove ha avuto lo scopo di verificare l’affidabilità delle misure
          di  profondità  di carbonatazione eseguite sui  campioni di  polvere.  A  tal fine sono  stati
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