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serie di analisi fisico-chimiche che rientrano nella normale pratica di laboratorio e che,
          richiedendo campioni  di  piccole  dimensioni,  si  prestano bene ad un’indagine puntuale

          (contenuto di ioni, porosità, analisi termiche di luminescenza, gravimetrica e differenziale
          [7]).
          È altresì noto che la velocità di avanzamento della corona diamantata durante il taglio della
          carota  fornisce già  un’indicazione  sulla  qualità  del  materiale  incontrato  alle  diverse
          profondità,  in  maniera  del  tutto  simile  a  quanto  viene  correntemente  fatto  nelle
          prospezioni  geofisiche  o  durante  la  perforazione  dei  pozzi  petroliferi  (le  cosiddette
          tecniche “while drilling”). Tuttavia, non esistono in letteratura studi sistematici su questo
          tipo di approccio applicato alle strutture in calcestruzzo, anche se si ha notizia di rilievi

          simili effettuati durante i lavori di ripristino della galleria del Monte Bianco dopo l’incendio
          del 1999 [3].
          Per verificare le potenzialità del metodo è stata utilizzata una comune carotatrice alla quale
          sono stati applicati dei sensori per la misura della velocità di rotazione, dell’avanzamento,
          della spinta esercitata sulla corona e della potenza elettrica assorbita (Fig. 1a). La lettura
          dei  sensori  è  affidata  ad  un  calcolatore  portatile  munito  di  una  scheda  multifunzione
          (convertitore A/D e gestione di segnali logici), che consente di visualizzare in tempo reale

          tutti i parametri che caratterizzano il processo di carotaggio. I risultati più rappresentativi
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          della qualità del materiale sono il lavoro specifico netto (Joule per mm intagliato) ed il
          tempo speso durante un avanzamento unitario (secondi per mm di profondità).
          In una prima serie di prove è stato studiato l’effetto di alcuni parametri operativi, quali il
          diametro della corona, la spinta e la velocità di rotazione. Le prove sono state eseguite
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          utilizzando dei provini cubici di calcestruzzo ordinario (lato = 150 mm, Rcm= 50 N/mm ).
          Alla velocità di riferimento (600 giri/min) i risultati mostrano una relativa costanza del
          lavoro speso per unità di volume intagliato, sia al variare del diametro della corona (Fig.

          2a)  che  al  crescere  della  spinta  esercitata  durante  il  carotaggio  (Fig.  2b).  Di  fatto,  un
          incremento  della  pressione  impressa  o  del  diametro  della  corona  (e  quindi  della  sua
          velocità periferica) tendono a ridurre il tempo necessario per il taglio della carota, con un
          aumento  della  potenza  assorbita  dal  motore  a  parità  di energia  dissipata.  Anche  un
          aumento della velocità di rotazione (1250 giri/min) comporta una semplice riduzione del
          tempo di avanzamento a  parità  di lavoro  specifico (i diagrammi vengono omessi).  Nel

          successivo programma sperimentale si è scelto di utilizzare la corona di minor diametro,
          che ha il pregio di essere meno invasiva per la struttura, ma la cui velocità di avanzamento
          è influenzata sensibilmente dalla pressione esercitata.
          Per  indagare la  sensibilità  del  metodo  al  degrado  del  materiale  è  stata  eseguita  una
          seconda  serie  di  prove  di  laboratorio  aventi  per  oggetto  due  gruppi  di  cubetti  di
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          calcestruzzo  (aggregato  siliceo  o  argilla  espansa,  lato  =  150  mm,  Rcm=  50  N/mm )
          danneggiati  uniformemente  mediante  l’esposizione  a  cicli  termici  lenti  fino  a diverse
          temperature massime  (Tmax=  200-800°C). Gli  stessi  campioni sono  stati  oggetto di uno
          studio simile, con riferimento alla  resistenza  alla  perforazione  [8], misurata mediante un

          trapano a percussione opportunamente modificato (Fig. 1b). In linea di principio i due
          metodi  presentano  forti  analogie,  perché  si  fondano  sulla  micro-fratturazione  che  si
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