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compressione, data l’influenza della durezza dell’aggregato e di una serie di parametri
operativi (diametro e tipo di corona, pressione, velocità).
3. Analisi delle polveri da perforazione
A dispetto della notevole praticità di impiego sul campo, una delle maggiori limitazioni del
metodo di indagine basato sulla resistenza alla perforazione è il fatto di non fornire un
campione indisturbato di materiale da sottoporre a successivi approfondimenti mediante
analisi di laboratorio. Occorre però osservare che spesso le indagini sulle proprietà
chimico-fisiche del calcestruzzo richiedono una preventiva macinazione del materiale
(diffrazione raggi X, contenuto di ioni cloro, analisi termo-differenziale e termo-
gravimetrica, ecc.). In altri casi, le analisi che vengono normalmente svolte su campioni
integri possono essere condotte anche sulla polvere, con risultati del tutto equivalenti
(profondità di carbonatazione, misure colorimetriche, ecc.). Diventa quindi possibile
integrare le misure di resistenza alla perforazione con la successiva analisi della polvere
prodotta.
Figura 5. Dispositivo per la raccolta della polvere da perforazione.
Nello studio dei fenomeni di degrado superficiale, un aspetto fondamentale è il
mantenimento dell’ordine di estrazione, che consente di risalire alla profondità del
materiale originario e di ricostruire l’eventuale gradiente della proprietà indagata. A tal
fine, è stato ideato un semplice strumento che permette di raccogliere la polvere con
continuità all’interno di una provetta. Il dispositivo (Fig. 5) sfrutta la caduta della polvere
estratta dal canale elicoidale della punta ed è composto da una testina di intercettazione
di forma anulare dotata di un elemento di tenuta, al di sotto della quale un condotto ad
imbuto convoglia la polvere lungo l’asse della provetta di raccolta. Quest’ultima può essere
adattata al tipo di analisi che si prevede di effettuare sul materiale. L’impiego di un