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Un altro punto di forza è il considerevole numero di informazioni disponibili in una singola

          immagine digitale (molte migliaia di pixel), che permette di analizzare separatamente la
          pasta di cemento e gli aggregati e di tenere conto della variabilità statistica delle misure
          dovuta alla eterogeneità del materiale. Partendo da queste indagini sull’incertezza delle
          misure [11], svolte nello spazio colorimetrico x-y definito dalla Commission Internationale
          de  l’Éclairage  (CIE  1931),  si  è  visto  che  il  miglior  compromesso  tra  sensibilità  e
          minimizzazione della dispersione è rappresentato dalla differenza delle due coordinate di
          cromaticità x - y (Fig. 11), del tutto equivalente al valore della differenza r - b.



                                        0.008
                                      (x-y)  0.006                calcestruzzo ordinario
                                                                   (aggregati mascherati)
                                      cromatica  0.004    T = 470°C           media



                                        0.002
                                      variazione  0.000


                                        -0.002
                                             0        20        40       60        80
                                                         profondità (mm)


          Figura 11. Profili dell’alterazione cromatica definita nel sistema x-y CIE 1931 ottenuti da 4
          carote estratte da un pannello di calcestruzzo siliceo esposto ad un gradiente termico (cfr.
          Fig. 4)





          Dal punto di vista operativo, la maggiore limitazione è rappresentata dalla necessità di
          estrarre una carota, anche se di piccolo diametro. In alcuni casi applicativi si è riscontrato
          che  la  stessa  dilatazione  termica  del  copriferro durante  l’incendio  può  produrre  dei
          distacchi superficiali che mettono a nudo l’alterazione cromatica del materiale (Fig. 12a).
          In alternativa, anche la polvere di perforazione, raccolta ordinatamente con il dispositivo
          descritto precedentemente, consente di ricavare un profilo dell’alterazione cromatica (Fig.

          12d-f),  anche  se  con  la  maggiore  incertezza  dovuta  alla  mancata  separazione
          dell’aggregato.
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