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Il rilievo in continuo dei parametri di perforazione e carotaggio consente di ricostruire un
          profilo  della  risposta  del  materiale  nel  caso  di  una  forte  variazione  delle  proprietà

          meccaniche con la profondità dalla superficie. L’energia specifica dissipata dipende meno
          dalla scelta dell’utensile o dalla spinta esercitata, ma non è molto sensibile in presenza di
          un degrado di lieve entità. Il contrario si può dire per la velocità di avanzamento della
          carotatrice, che è meno facilmente riconducibile alle proprietà meccaniche del materiale
          ma  diventa  un  buon  indicatore  se  rapportata  al  valore  di  riferimento  del calcestruzzo
          integro a fine foro.
          L’analisi di un campione  ordinato  della polvere prodotta durante la  perforazione è un
          metodo  di  particolare  praticità  operativa,  che  fornisce  risultati  confrontabili  con  la

          tradizionale estrazione di carote ma permette di limitare il danno arrecato alla struttura.
          Con una opportuna scelta del contenitore di raccolta è possibile svolgere un primo esame
          visivo o un’analisi colorimetrica della polvere, oltre che applicare un comune rivelatore di
          pH per la determinazione della profondità di carbonatazione.
          La  valutazione  delle  alterazioni  cromatiche  del  calcestruzzo  a  partire  dall’analisi  delle
          immagini digitali dei campioni è una tecnica particolarmente semplice, che consente di far
          fronte all’eterogeneità del materiale sfruttando l’elevato numero di misure ottenute in una

          sola ripresa. Anche in questo caso l’interesse non è rivolto ad una determinazione accurata
          del colore in termini assoluti, quanto ad un confronto col materiale integro, che spesso è
          presente nella stessa  inquadratura.  L’analisi dei dati può  essere  basata  sull’impiego  di
          comuni programmi per l’elaborazione di immagini o, in maniera più rigorosa, utilizzando le
          routine disponibili in numerosi linguaggi di programmazione. Per limitare l’impatto dovuto
          all’estrazione  dei  campioni,  è  allo  studio  la  possibile  combinazione  con  le  tecniche  di
          perforazione, mediante l’analisi delle polveri prodotte o l’esame delle pareti del foro con
          un endoscopio.





          Bibliografia:
          1.   J.H. BUNGEY, “The Testing of Concrete in Structures”, Blackey Academic and
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               and Limits of Single and Combined Techniques", Springer, 2012.
          3.   LCPC - Laboratoire Central des Ponts et Chaussées, “Présentation des techniques de
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          4.   U. DILEK, M.L. LEMING, “Comparison of pulse velocity and impact-echo findings to
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          5.   J.R.  DOS  SANTOS,  F.A.  BRANCO, J.  DE  BRITO,  “Assessment  of  concrete  structures
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          6.   A. BENEDETTI, E. MANGONI, “Damage Assessment in Actual Fire Situations by Means

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