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In generale, la  prova è stata svolta in accordo alla procedura  proposta al Capitolo 2: i
         sensori  sono  stati  incollati  sulla  parete  come  illustrato  in  Figura  2  e  mantenuti  nella

         medesima posizione durante l’applicazione di 3 o più colpi di martello per ciascuno dei 25
         punti della griglia. Per ogni battuta, sono state acquisite le registrazioni dei sensori e del
         martello per una durata di 10 s, utilizzando una frequenza di campionamento di 2048 Hz.
         Poiché la caratterizzazione dinamica del telaio ha mostrato delle piccole differenze nel
         comportamento delle due pareti, si è deciso di effettuare le prove di impatto su entrambe
         le pareti (W1 e W2), prima (P2) e dopo (P3) l’intonacatura (Figura 6).
         I  parametri  modali  sperimentali  identificati  sono  le  frequenze  e  i  modi  di  vibrare  che
         caratterizzano la dinamica fuori piano delle 2 pareti. Inizialmente, vengono determinate le
         funzioni di risposta in frequenza (FRF) per ogni impatto e per ogni accelerometro al fine di

         investigare  la  risposta  del sistema  nel  dominio  delle  frequenze.  La  Figura  7 mostra  un
         esempio delle FRF relative alle battute nei punti A1, B2 e C3, sia per W1 che W2; le linee
         blu  rappresentano  le  FRF  calcolate  sulla  base  delle  accelerazioni  registrate  dall’ACC1,
         mentre quelle in rosso si riferiscono all’ACC2.
         È stato possibile identificare un significativo numero di modi di vibrare per ciascuna parete,
         sintetizzati nella Tabella 2; ogni modo è stato nominato con una coppia di valori (n,m) che

         rappresenta il numero di semi-onde presenti nella deformata modale lungo la direzione
         orizzontale e verticale. Confrontando le frequenze ottenute da P2 e P3 emerge un generale
         incremento nei valori, dal 2% fino al 22%, con un incremento medio del 14%, eccezion fatta
         per  il  modo 5,1,  per  il  quale  è  possibile  osservare  un  incremento  della  frequenza  di
         addirittura  il  60%,  che  passa  da  circa  76 Hz  a  circa  120 Hz  per  entrambe  le  pareti.
         Confrontando i dati delle 2 pareti nella configurazione P2, si nota che le frequenze della
         W1 sono leggermente inferiori a quelle della W2 (di circa il 4%). Tenuto conto che le stesse
         discordanze si rilevano anche per la configurazione P3, si può concludere che l’intonaco ha

         offerto ad entrambe le  pareti  il medesimo contributo irrigidente e  di massa. Infine,  in
         Figura 8, vengono illustrate le deformate modali relative ai modi identificati per la parete
         W1 nella configurazione P3.





























            Figura 6: Prove di impatto sulle pareti: (a) W2 prima dell’intonaco (P2), (b) W1 dopo l’intonaco (P3).
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