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può essere adottata per stimare il modulo elastico equivalente per ciascuna di queste
classi, caratterizzando così il maggior numero di tamponature con il minor numero di prove
possibili.
Nel caso di nuove costruzioni, sebbene le incertezze nella modellazione della struttura
nuda siano generalmente limitate, dato che la geometria degli elementi strutturali è nota
dagli elaborati progettuali e i moduli elastici dei materiali da costruzione possono essere
valutati da prove distruttive su provini prelevati durante la costruzione o da prove non
distruttive in-sito, la procedura proposta può trarre vantaggio da una caratterizzazione
dinamica sperimentale globale della struttura nuda, effettuata durante la costruzione
dell'edificio.
Infine, si fa osservare che il modello globale dell’edificio ottenuto a valle della procedura
proposta, ovvero comprensivo degli elementi non strutturali, può essere adottato per
valutare il comportamento dell’opera in campo non lineare, previa la definizione di
adeguate soglie della resistenza elastica degli elementi.
3. Validazione del metodo attraverso un caso studio di laboratorio
Per testare e validare la procedura è stato utilizzato un telaio in acciaio in vera grandezza
realizzato nel laboratorio del DICEA dell’Università Politecnica delle Marche. Il prototipo è
stato sia indagato sperimentalmente sia modellato numericamente: le prove sperimentali
hanno previsto un’accurata caratterizzazione dinamica del telaio senza e con le
tamponature, mentre per l’interpretazione dei risultati delle prove è stato sviluppato un
modello agli elementi finiti molto dettagliato. Le prove di identificazione del telaio
tamponato sono state eseguite sia prima dell’intonacatura che dopo la sua realizzazione,
al fine di valutare il contributo dell’intonaco sulla parete e per raddoppiare le casistiche di
implementazione della procedura. Una sintesi delle prove dinamiche eseguite è riportata
in Tabella 1.
3.1 Descrizione del caso studio di laboratorio
Il prototipo di laboratorio è un telaio in acciaio con soletta composta acciaio-calcestruzzo
composto da una elevazione di 3.00 m e da una campata trasversale di 2.80 m e due
longitudinali di 4.20 m ciascuna (Figura 3).
Ognuna delle 6 colonne, realizzate con profili HE160A, è ancorata al piastrone del
laboratorio (di spessore 1.50 m) mediante 4 barre dywidag filettate post tese. Le travi sono
realizzate mediante profili HE160A mentre i nodi trave-colonna sono progettati per avere
un comportamento semirigido a telaio in direzione longitudinale e un comportamento
pendolare in direzione trasversale. Nella direzione trasversale, dove la struttura presenta
uno schema pendolare, sono inseriti nelle campate di estremità controventi a croce di
Sant’Andrea.