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stimata una volta noti i materiali adottati, la rigidezza delle tamponature è caratterizzata
         da un elevato livello di incertezza, in quanto essa può variare in un range molto ampio. La

         procedura  proposta  prevede  l’esecuzione  di  prove  di  impatto  in  base  alle  quali  viene
         identificata la risposta dinamica fuori piano delle pareti; questa viene poi usata per stimare
         un  modulo  elastico  equivalente  da adottare  nella  modellazione  delle  pareti  in  modelli
         globali  3-D  degli  edifici.  Preliminarmente,  viene  illustrata  la  procedura  proposta
         descrivendo nel dettaglio le parti di cui si compone, quella sperimentale e la numerica; la
         procedura viene poi validata attraverso un’applicazione ad un prototipo di laboratorio che
         consiste in un telaio in acciaio in vera grandezza, 2 x 1 campate, indagato prima e dopo la
         realizzazione  delle  tamponature.  Infine,  la  medesima  procedura  viene  applicata  ad  un
         edificio reale assunto come caso studio.

         Questo articolo riporta i principali risultati di una ricerca pubblicata in modo più estensivo
         su una prestigiosa rivista scientifica internazionale, a cui si rimanda per chi volesse maggiori
         dettagli e approfondimenti [25].




         2.    La metodologia proposta



         La metodologia proposta è basata su una procedura che include sia risultati sperimentali
         che simulazioni numeriche. L’obiettivo è la stima di un modulo elastico equivalente da
         assegnare ad elementi bidimensionali (tipo shell) utilizzati per la modellazione delle pareti
         di tamponamento in laterizio incluse in modelli agli elementi finiti di edifici. Nonostante le
         tamponature  siano  generalmente  caratterizzate  da  un  comportamento  complesso,  il
         metodo presuppone che il comportamento dinamico delle pareti soggette a bassi livelli di
         eccitazione possa essere adeguatamente schematizzato tramite elementi a piastra sottile

         omogenei e isotropi così che la risposta nel piano e fuori piano risulti governata dagli stessi
         pochi parametri meccanici. Questa ipotesi semplificativa è propedeutica alla finalità della
         metodologia  proposta  che  è  quella  di  fornire  uno  strumento  pratico  e  veloce  per  i
         professionisti nella modellazione di edifici tamponati. Il termine equivalente incorpora le
         suddette ipotesi semplificative, nonché una questione geometrica inerente alle comuni
         pratiche di modellazione che prevedono l’uso di elementi asta a 2 nodi (frame) per gli
         elementi strutturali in c.a., travi e pilastri. In tal senso, il modulo equivalente definisce il

         materiale di quegli elementi piastra che essendo inseriti nelle maglie strutturali del telaio,
         nel  quale  sono  trascurati  gli  spessori  degli elementi strutturali,  risultano  di dimensioni
         maggiori rispetto al reale pannello di tamponamento. Pertanto, la metodologia consente
         la stima non delle proprietà meccaniche effettive del pannello di tamponamento, ma di
         quelle  di  un  materiale  equivalente  utile  per  simulare  il  contributo  dinamico  delle
         tamponature in un modello dell’edificio con travi e pilastri simulati con elementi di tipo
         asta. La metodologia, schematicamente rappresentata in Figura 1, si basa su una doppia
         procedura  combinata:  la  prima  fase,  sperimentale,  prevede  l’esecuzione  di  prove  di

         impatto sulla parete da identificare, mentre la seconda, numerica, prevede la modellazione
         numerica della parete per la calibrazione del suo modulo elastico equivalente.
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