Page 4 - Master Magazine 8
P. 4
Infatti, danneggiamenti dovuti all’interazione tra elementi strutturali e non strutturali
possono portare a collassi prematuri degli elementi portanti e non consentire il corretto
sviluppo dei fenomeni dissipativi [4].
Inoltre, per edifici di rilevanza strategica (come scuole, ospedali, caserme, edifici
governativi, ecc.) può risultare fondamentale limitare il danneggiamento delle
tamponature anche per terremoti di forte intensità al fine di garantirne l’utilizzo durante
la gestione delle emergenze [5]. Per questo motivo, gli edifici strategici sono spesso
sismicamente protetti per mezzo di sistemi di isolamento e/o dissipazione; questi devono
essere progettati tenendo in debita considerazione il reale comportamento dinamico della
struttura [6] che risulta fortemente condizionato dal contributo irrigidente dalle
tamponature. Per gli edifici esistenti che devono essere migliorati o adeguati
sismicamente, per raggiungere un adeguato livello di conoscenza e per calibrare modelli
agli elementi finiti usati per la progettazione degli interventi, vengono generalmente
effettuate prove dinamiche che consentono di identificare le caratteristiche dinamiche
dell’edificio nella sua globalità e nelle condizioni reali, comprensive ovviamente del
contributo degli elementi non strutturali.
Infine, anche per il monitoraggio della salute strutturale (SHM) delle costruzioni può essere
importante lo sviluppo di un modello numerico rappresentativo dell’edificio nelle sue
condizioni normali di operatività; questo può essere determinante per interpretare
correttamente un’eventuale variazione delle caratteristiche dinamiche della costruzione
riscontrata sperimentalmente [7-10]. Ovviamente, anche in questo caso, il contributo degli
elementi non strutturali deve essere tenuto in considerazione, anche perché potrebbe
risultare di interesse identificare un loro danneggiamento a seguito di eventi eccezionali.
Ad oggi sono disponibili in letteratura svariati lavori che propongono approcci per la
modellazione delle tamponature negli edifici, spaziando dal semplice utilizzo di una biella
equivalente [11-13] a modelli più raffinati, sia in campo lineare che non lineare [14,15].
Tuttavia, rimangono ancora incertezze sui parametri e sulle strategie di modellazione di
questi elementi, legate al fatto che le tamponature non sono elementi standardizzabili, in
quanto vengono realizzate con le più differenti tecniche costruttive e adottando materiali
che possono variare molto a seconda dell’operatore e del luogo in cui ci si trova [16-18].
La ricerca scientifica in questo ambito si è concentrata maggiormente sul comportamento
nel piano delle tamponature soggette a carichi statici e ciclici, con l’obiettivo di fornire
curve di capacità empiriche in grado di caratterizzare il comportamento delle tamponature
in campo elastico e post elastico [19-21]. Tuttavia, queste ricerche hanno condotto ad una
vasta varietà di risultati a causa della molteplicità dei materiali (tipologia e qualità) e delle
tecniche costruttive. In letteratura si trovano anche alcuni lavori che utilizzano le prove
dinamiche per la caratterizzazione delle tamponature [22-24], ma si concentrano,
principalmente, sull’influenza nel comportamento delle pareti del grado di vincolo, del
danno e della presenza di aperture.
Lo scopo del lavoro di ricerca qui descritto è quello di proporre una procedura basata su
indagini non distruttive dinamiche per la riduzione delle incertezze nella modellazione
delle tamponature negli edifici. A differenza della massa, che può essere ragionevolmente