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I test di spinta sono stati eseguiti utilizzando due martinetti idraulici in parallelo da 5000 kN
con corsa massima di 300 mm, posti in serie al sistema di spinta-rilascio e ad una coppia di
celle di carico sul lato opposto dei martinetti (Figura 6 a). Il sistema di spinta-rilascio è un
quadrilatero articolato di aste incernierate con un tirante centrale equipaggiato con un fusi-
bile. L’insieme di aste è sorretto da quattro ruote in acciaio su binari e può muoversi longitu-
dinalmente con attrito trascurabile. I fusibili sono stati ricavati da barre filettate di grosso
diametro di classe di resistenza 10.9 tornite per ottenere una rottura fragile al raggiungi-
mento delle diverse forze di trazione richieste (Figura 6 b). L’angolo dei puntoni principali
rispetto alla direzione di spinta definisce l’esatto rapporto tra la forza di spinta e quella ap-
plicata al fusibile. La combinazione del controllo preciso della geometria dell’angolo dei
bracci e l’utilizzo di acciaio ad alta resistenza, che ha una bassa deformazione plastica prima
della rottura, garantisce una grande precisione della forza di rilascio. Una serie di cavi con un
dispositivo di dissipazione ad attrito (Figura 6 c), simile a quelli utilizzati nelle barriere para-
massi, sono stati progettati e installati in parallelo al tirante centrale per assorbire l’energia
in eccesso in fase di rilascio e scongiurare un possibile impatto del meccanismo con le pareti
laterali. Il funzionamento del dispositivo di dissipazione si basa sullo scorrimento del cavo tra
le due piastre precaricate con una serie di bulloni con molle a tazza (rondelle Belleville) che
garantiscono l’applicazione di una forza calibrata al cavo e quindi un controllo dell’attrito svi-
luppato durante lo scorrimento [14]. La lunghezza dei cavi come quella dei cappi è stata de-
finita in modo da ottenere una progressiva attivazione dei meccanismi di dissipazione ed
assicurare un fine corsa nel momento della chiusura completa del cappio. Per garantire la
massima sicurezza durante le prove e proteggere le celle di carico da possibili impatti impre-
visti, il meccanismo di spinta è stato collegato all’edificio con delle cinghie da carico in nylon.
La massa del meccanismo e l’attrito sviluppato dallo stesso non sono comunque significativi
nel modificare la risposta dell’edificio.
Martinetti idraulici
Celle di carico
(b)
(a) (c)
Figura 6: Sistema di spinta-rilascio equipaggiato con martinetti idraulici e celle di carico (a),
rottura di un fusibile ottenuto da tornitura di barre filettate ad alta resistenza (b)
e dispositivo di dissipazione a cappio sul cavo (c)