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(a)                                           (b)


                      Figura 8: sensore per lo spostamento verticale (a) e trasduttore di spostamento
                                                   e accelerometro (b)

               In Tabella 1 si riportano: la sequenza delle prove effettuate, lo spostamento massimo appli-
               cato, la forza di spinta raggiunta e, nell’ultima colonna, lo spostamento residuo (misurato
               appena prima della prova successiva). L’ultimo test, QS7, in cui è stato raggiunto lo sposta-
               mento massimo, è anche la prova dopo la quale è stato misurato il maggior spostamento
               residuo  (31.4 mm)  anche  se  parte  dello  stesso  è  stato  recuperato  a  pochi  giorni
               dall’esecuzione del test (con uno spostamento residuo finale di 25 mm).

                          Test      Data     Spostamento max Forza max Spostamento residuo
                                                   [mm]            [kN]             [mm]
                       Pre-test1   3 Luglio         0.0            518               0.0
                         DSB2      3 Luglio        177.3           2729              15.2
                          QS3      3 Luglio        232.4           3206              22.1
                         DSB4      6 Luglio        109.4           1756              22.1
                         DSB5      6 Luglio        226.9           3122              22.0
                         DSB6      6 Luglio        121.8           1786              22.4
                          QS7      6 Luglio        284.6           3834           31.4→25


                                               Tabella 1: sequenza dei test

               Figura 9 a riporta i grafici forza-spostamento delle prove QS e delle prove più significative
               DSB, mettendo in risalto alcune peculiarità del sistema di isolamento ibrido. La forza neces-
               saria ad attivare lo spostamento nella prima prova (DSB2) è associata all’attrito di primo di-
               stacco delle slitte ed è pari a circa 700 kN. L’attrito di primo distacco delle prove successive
               risulta molto minore rispetto al primo. Questo deriva dal fatto che la traiettoria dei test è
               sostanzialmente  la  stessa  e  il  lubrificante  presente  sulla  pasticca  di  scorrimento  riduce
               l’attrito ad ogni passaggio nello stesso punto. Nel passaggio dalla fase di carico alla fase di
               scarico delle prove QS si nota un salto verticale della forza che, teoricamente, è pari a due
               volte l’attrito dinamico delle slitte. Essendo il salto pari a circa 400 kN in entrambe le prove
               QS, la forza di attrito dinamico delle slitte può essere stimata pari a 200 kN (Figura 9 a), signi-
               ficativamente minore dell’attrito di primo distacco. Entrambi questi fenomeni (la riduzione
               dell’attrito all’aumentare dei cicli e la differenza tra attrito statico e dinamico) sono noti in
               letteratura [15] e  confermati  da  questa  serie  di  prove. Bisogna  anche  sottolineare  che al
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