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termine di ogni test il piano di isolamento non si è riallineato nella sua posizione iniziale,
quindi la forza iniziale misurata per l’attivazione dello spostamento delle prove successive
alla DSB2 è associata anche alla forza residua presente sugli isolatori in gomma. Da Figura 9 a
si vede infatti, che la prova QS3 inizia con uno spostamento di 15 mm e da 23 mm per le
prove successive, con cicli traslati verso destra per effetto dello spostamento residuo.
Un altro fenomeno ben visibile dalle prove effettuate è il comportamento viscoso della me-
scola utilizzata per gli HDRBs (cioè la dipendenza della risposta dalla velocità). Per meglio
comprendere questo effetto le curve di risposta precedentemente presentate sono state
prima depurate dell’effetto dell’attrito dinamico e poi scalate per rappresentare la risposta
del singolo isolatore in situ. In questo modo è possibile confrontare, in Figura 9 b, le nuove
curve ottenute con le prove eseguite in laboratorio in fase di qualifica dei dispositivi. Dalla
serie di prove in laboratorio eseguite secondo [13] sono state scelte il test ciclico dinamico a
150% di deformazione (HC, prova sinusoidale a 0.5 Hz, circa 550 mm/s di media) e la prova
pseudo-statica in laboratorio (OSR, prova a rampa a 5 mm/s), con velocità simile alla fase di
carico in situ (0.2 mm/s). La prova HC (al terzo ciclo) mostra una rigidezza ed una energia dis-
sipata molto maggiore rispetto agli altri test. Al contrario la prova OSR ha un ramo di carico
praticamente coincidente con i rami di carico delle prove in situ, anche se le velocità sono
differenti. Un discorso a parte va fatto per i rami di scarico delle prove in situ (QS3 e QS7): i
rami di scarico di queste prove non sono a spostamento imposto, ma a forza imposta; quindi,
non è possibile ottenere lo stesso ramo di scarico a velocità costante delle prove di laborato-
rio.
La differenza del ramo di carico di DSB2 rispetto alle altre prove è dovuta non solo all’effetto
dell’attrito di primo distacco come precedentemente sottolineato, ma anche al comporta-
mento della gomma “vergine” che è tipico di queste mescole ad alto smorzamento: la rigi-
dezza della gomma risulta più elevata la prima volta che raggiunge un certo livello di
deformazione, mentre al ripetersi dei cicli questa rigidezza si riduce fino a raggiungere un
comportamento stabile [16][17].
2 times dynamic Dynamic
friction force component
Breakaway
friction force
(a) (b)
Figura 9: curve forza-spostamento dell’intero sistema di isolamento durante i test in situ (a) e
confronto della risposta in situ del singolo isolatore HDRB con le prove di qualifica in labora-
torio (b)