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verso il basso sulla punta dello sbalzo o al centro della campata tampone.
3. La modellazione strutturale del ponte
La valutazione delle prestazioni strutturali del ponte di Morandi è stata condotta
attraverso due differenti modelli FEM: il primo (Modello A), utilizzato
frequentemente dagli ingegneri, impiega per l’impalcato uno schema a grigliato
composto da elementi beam unifilari; il secondo (Modello B), più raffinato, che viene
impiegato più spesso nel campo della ricerca, utilizza una schematizzazione doppia
con elementi beam ed elementi shell (guscio). Tali modelli verranno analizzati in
dettaglio nel seguito.
3.1. Modelli ad elementi finiti
Il primo modello (Modello A), presentato in Figura 4, è, come detto, uno schema a
grigliato (impalcato del ponte costituito da travi longitudinali e trasversali), per tale
modellazione sono stati utilizzati 298 nodi e 398 elementi del telaio. I vincoli esterni
sono stati schematizzati per l'impalcato come vincoli rigidi su pile e spalle, seguendo
lo schema originale dei disegni di Morandi. I vincoli sono disposti simmetricamente
con vincoli fissi su pilastri e appoggi mobili sulle travi. I vincoli interni sulle selle sono
stati modellati attraverso l’apposizione di una cerniera interna su un estremo ed un
carrello appoggiato sullo sbalzo nell’altro estremo, per rendere la campata centrale
una struttura isostatica. La precompressione della campata centrale è stata inserita
nel modello applicando il sistema dei carichi equivalenti alla precompressione. Al fine
di valutare la condizione effettiva del ponte sotto i carichi previsti all’epoca della
progettazione e gli attuali, i carichi mobili sono stati applicati con le specifiche
dell'Eurocodice 1 [6] e con quelle della norma impiegata all’epoca della costruzione
[7].
a
b
Figura 4 Elementi finiti, Modello A
a) Vista 3D delle travi a sezione variabile; b) elementi di trave, giunti e vincoli