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LA  RIABILITAZIONE  MEDIANTE PRECOMPRESSIONE CON

            CAVI ESTERNI DI PONTI STORICI IN CEMENTO ARMATO.


            UN CASO DI STUDIO: IL PONTE SUL SALSO DI RICCARDO
            MORANDI




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            Granata, Michele Fabio ; Messina, Davide ; Colajanni, Piero ;
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            La Mendola, Lidia ; Recupero, Antonino ; Lo Giudice Elio      3
            1: Dipartimento di Ingegneria
            Università di Palermo


            e-mail: michelefabio.granata@unipa.it, web: https://www.unipa.it/dipartimenti/ingegneria
            2: Dipartimento di Ingegneria
            Università di Messina
            e-mail: antonino.recupero@unime.it, web: https://www.unime.it/it/dipartimenti/ingegneria


            3: DISMAT, Canicattì, Italy
            e-mail: info.dismat@gmail.com, web: https://www.dismat.it




            1.    Premessa


            La rete stradale italiana conta, sulla base di una stima sommaria, 250.000 opere d’arte
            tra ponti e viadotti [1], tra di essi una quota parte significativa è rappresentata da
            manufatti con tipologia a travata isostatica costruiti in calcestruzzo armato ordinario,
            precompresso e in soluzione mista. Tra queste sono comuni le opere, talvolta dal
            disegno pregevole, realizzate con uno schema a trave Gerber, declinato secondo le

            due  classiche  versioni  Niagara  e  Kentucky  [2],  la  prima  adatta  a  ponti  corti  a  tre
            campate,  la  seconda  più  adatta  a  manufatti  multicampata,  di  luce  complessiva
            elevata.
            Come è noto la trave Gerber, in entrambi gli schemi Niagara e Kentucky, presenta
            sconnessioni a cerniera disposte in campata in modo da ridurre il valore dei momenti
            flettenti analogamente a  quanto avviene  nelle  travi  continue,  ma,  a  differenza  di
            queste, mantiene i vantaggi conseguenti alla isostaticità della struttura, rappresentati

            sia nella ininfluenza statica dei cedimenti fondazionali sia nella semplicità del calcolo,
            caratteristica questa, particolarmente gradita, nel passato, nel caso di strutture in
            c.a.p..
            L’elemento  caratterizzate  di  questo  schema  strutturale  è  rappresentato  dalla
            porzione della travata in cui è collocato il giunto Gerber. Si tratta di un  dettaglio
            costruttivo  verso  il  quale  i  vecchi  progettisti  avevano  destinato  una  speciale
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