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b) copia della certificazione dell’idoneità statica prevista dall’Articolo 11 del presente Regolamento.
• sicurezza / impiantistica
…(omissis)
Se per redigere un CIS devo richiedere gli atti di fabbrica per verificare se la struttura originaria
dell’edificio ha o meno subito modificazioni nel tempo al fine di valutare la validità statica della
struttura portante perché non inserire nel CIS le informazioni relative ai punti b), c) e d) del punto
relativo all’“Identificazione dell’edificio”?
Il CIS potrebbe diventare più completo e solo un documento completo può diventare “utile” ai
condomini.
Non inserire l’obbligatorietà di raccogliere tali informazioni mi pare un errore strategico importante.
Si eviterebbe, infatti, di richiedere più volte lo stesso fascicolo agli Uffici comunali (un tecnico chiede
l’agibilità, un tecnico va per le strutture, un tecnico si reca per capire cosa è stato licenziato sotto il
profilo igienico/urbanistico). Considerando che i tempi di attesa per visionare un fascicolo edilizio
ammontano a 8-12 mesi si capisce come una maggiore efficienza nella raccolta di tali dati può
limitare il numero di richieste dei medesimi documenti.
Nel momento in cui l’amministratore del Condominio ha ricevuto copia del Certificato di Idoneità
Statica si troverebbe ad avere a disposizione anche il certificato di agibilità, dati sulla licenza edilizia
ed altre informazioni che potrebbero essere fornite a ciascun tecnico che opera nell’interesse anche
di un solo condomino.
Stupisce che nessuno abbia pensato a tali possibilità: stupisce ancora di più considerare che neppure
gli esperti dell’Ordini, acuti redattori delle Linee Guida, non vi abbiano pensato.
6. L’indagine di primo livello deve essere solo visiva?
Dalla lettura delle Linee Guida emerge una risposta affermativa. Esistono strumentazioni che
possono aiutare molto in una indagine strutturale. Basti pensare all’uso di una termocamera per
l’individuazione della struttura portante di un edificio, per l’individuazione della presenza di canne
fumarie ecc.
Oppure, in caso di presenza di crepe, perché non consentire di eseguire un’attività di monitoraggio
delle crepe stesse? Monitorare per un periodo di almeno 6 mesi può già dare indicazioni importanti
sulla variazione nel tempo del fenomeno fessurativo.
Molte volte al sottoscritto è capitato di utilizzare tali metodologie di indagine potendo così redigere
certificati più completi ed avendo un maggiore livello di confidenza sullo stato di salute dell’edificio.
7. Il Comune di Milano crede nel CIS?
I tempi per avere copia degli atti di fabbrica prima della pandemia arrivavano ad essere non di rado
pari a 1 anno. Pochi mesi prima della pandemia che ha paralizzato gli Uffici per la visura degli atti in
maniera quasi definitiva, il Comune di Milano aveva creato corsie preferenziali per Notai e CTU,
ritardando le possibilità di visura della documentazione per i malcapitati tecnici redattori di
Certificati di Idoneità Statica.
È evidente che qualcosa non torna.
Conclusione