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Uso di data logger per la valutazione dei fenomeni condensativi
con formazione di muffe in ambienti chiusi
Ing. Marco M. Parrini, Arch. Anna Isabella Piazza
Studio di Ingegneria Parrini, viale Gian Galeazzo 7, 20136 Milano
Mail: studio@marco-parrini.com
Liberi Professionisti, Milano
Sommario
Scopo della presente indagine è quello di proporre una chiave di lettura per casistiche di umidità
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(anche abbinate a fenomeni fungini) attraverso l’elaborazione dei dati forniti da sonde data logger ,
eventualmente in abbinamento a termocamera. L’indagine fa riferimento, in particolare, a due
ambiti di casi studio:
- appartamenti siti in condominio (casistiche “malate” vs casistica “sana”), ovvero ambienti
dove vi è una forte influenza di uso antropico, con attività che apportano numerose
variazioni alle condizioni termoigrometriche, differenti, nell’arco della giornata, per locale e
per orario;
- ambiente museale, casistica particolare riguardante un sistema impiantistico di controllo dei
dati termoigrometrici.
Vengono riportati i risultati ottenuti con le relative elaborazioni ed interpretazioni, con l’obbiettivo
della validazione del metodo qui proposto.
Se è pur vero che le tecniche di risoluzione dei fenomeni di degrado analizzati esulano dallo scopo
della presente indagine è vero anche che, senza una conoscenza oggettiva e misurabile del
fenomeno, non risulta possibile fornire adeguate soluzioni né valutarne la reale efficacia.
1. Premessa
Molte normative fanno riferimento alla definizione di “ambiente salubre” in edifici nuovi, in
particolare per edifici dotati di ventilazione meccanica controllata (VMC); scarsa letteratura e
normativa riguarda, invece, gli ambienti esistenti che raggruppano una notevole varietà di edifici
per tipologia costruttiva (muratura, cemento armato ecc). Spesso, però, il professionista si ritrova
ad intervenire in ambienti esistenti per i quali, davanti ad una problematica di umidità (molte volte
in abbinamento a fenomeni fungini), viene chiamato a fornire una valutazione sui fenomeni in atto,
cercandone quindi le cause – con conseguente attribuzione di responsabilità – e fornendo, più o
meno improbabili, soluzioni. Lo studio presentato riguarda quindi gli aspetti di comprensione e
misurazione del fenomeno osservato e la validazione delle metodologie utilizzate e di possibile
attribuzione di responsabilità.
1 Nel testo si fa sempre riferimento esclusivamente alle sonde data logger monitoranti la temperatura dell’aria, la temperatura di
rugiada e l’umidità relativa. In particolare sono stati utilizzati data logger marca Lascar, modello EL USB 2+