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L’importanza dell’individuazione di una corretta metodologia di indagine, svolta con gli strumenti
            appropriati, è legata in particolare al fatto che l’errata - o non approfondita - interpretazione delle
            situazioni  di  formazione  di  muffa  porta,  nel  migliore  dei  casi,  ad  una  eliminazione  delle
            manifestazioni  solamente  temporanea, mentre la precisa  individuazione  del fenomeno  e la sua
            definizione possono condurre ad una comprensione delle cause scatenanti e quindi alle corrette
            strategie per una soluzione definitiva.




            2. Metodo

            Il fenomeno di sviluppo iniziale dei fenomeni fungini negli ambienti interni è interessato da due
            momenti principali: il deposito delle spore e la proliferazione dei funghi.

            Entrambe le situazioni sono strettamente legate al parametro dell’umidità presente nell’ambiente.

            Sulle superfici, infatti, le spore si depositano dove vi è presenza di umidità; dalle spore si sviluppano
            poi funghi che proliferano nel momento in cui l’umidità relativa sulla superficie del materiale si
            mantiene per un tempo prolungato attorno ad un valore pari a circa il 70%.

            I due fattori fondamentali, quindi, che influiscono sui fenomeni oggetto di analisi sono:

                -   la condensazione (e quindi il legame tra temperatura, umidità relativa e temperatura di
                    rugiada);
                -   l’apporto delle azioni antropiche (da quelle quotidiane a quelle che, se attuate, possono
                    portare ad un miglioramento delle condizioni microclimatiche interne).

            L’uso di data logger per la misura della temperatura dell’aria, temperatura di rugiada e umidità
            relativa negli ambienti chiusi consente di monitorare ad intervalli costanti (compresi tra il secondo
            e l’ora, per una durata complessiva in remoto di un mese), i valori sopra indicati nel punto dove lo
            strumento viene posato. Utilizzando nel medesimo ambiente più data logger, in differenti posizioni
            e  a  differenti  altezze  dal  pavimento,  si  può  eseguire  una  interpretazione  tridimensionale  della
            distribuzione di temperatura e di umidità relativa, nel singolo ambiente sotto indagine.

            L’abbinamento di tale elaborazione con un’indagine termografica delle zone più critiche permetterà
            di avere un quadro ancora più completo della patologia riscontrata.




            3. Casi in esame

            Di  seguito  vengono  riportate  le  considerazioni  emerse  da  alcune  indagini  che  hanno  sfruttato
            l’impiego  delle  sonde  data  logger.  Per  il  momento  l’applicazione  ha  riguardato  principalmente
            appartamenti  (posti  a  piani  intermedi)  in  condomini  situati  nella  città  di  Milano;  oltre  a  questi
            risultati  verranno  riportati  anche  i  dati  misurati  in  un  caso  particolare,  ovvero  una  situazione
            problematica presentatasi all’interno di una sala museale con dedicato sistema di umidificazione e
            controllo, risultato non correttamente efficiente.

            Al  fine  di  individuare  l’influenza  della  presenza  antropica  all’interno  di  un  ambiente  chiuso  è
            necessario sapere se gli apporti di umidità dipendono o meno da parametri esterni (aria atmosferica
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