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Orbene l’edificio si trova in “ottima salute” in via centrale percorsa anche da una linea tramviaria
            importante.
            Leggendo le Linee Guida, in assenza di collaudi o documenti relativi alle fondazioni/strutture si deve
            predisporre un CIS di secondo livello.
            Ora, in assenza di problemi evidenti come è possibile spiegare ai proprietari che si deve procedere
            all’esecuzione  di  test  importanti  e  costosi  per  verificare  la  staticità  dell’edificio  che  risulta  ben
            poggiato al terreno da più di 70 anni?
            Personalmente,  dopo  aver  visionato  tutte  le  unità  immobiliari  dello  stabile  ed  aver  verificato
            l’ottimo stato di salute delle componenti strutturali, ho optato, in difformità con alcune posizioni
            indicate dalle faq dell’ordine, per un CIS di primo livello.

            In  ultima  analisi  la  responsabilità  di  rilasciare  un  CIS  di  primo  o  di  secondo  livello  spetta  al
            professionista incaricato.
            La risposta all’ultimo quesito ad oggi disponibile sul sito dell’ordine riporta:
            “Le Linee Guida non possono che essere un documento generale e sicuramente ci possono essere
            casi "border line" in cui il professionista, sulla base della sua sensibilità, deve giudicare la gravità dei
            difetti riscontrati…”




            4. Quali migliorie si potrebbero mettere in campo


            Oltre  a  dare  una  maggiore  diffusione  e  notorietà  alle  domande  frequenti  presenti  sul  sito
            dell’Ordine, sarebbero anche da migliorare:
            1)     Definizione di chi può redigere il CIS: nelle Linee Guida è scritto che: “ai fini dell’attuazione
            delle  verifiche  di  idoneità  statica  la  Proprietà  o  l’Amministratore  provvederà  alla  nomina  di  un
            tecnico Abilitato allo svolgimento di verifiche di idoneità statica.”
             Sarà anche corretto, ma non tutti sanno che l’Ingegnere abilitato di cui sopra è un Ingegnere iscritto
            da  più  di  10  anni  all’Ordine.  Neppure  gli  Ingegneri  lo  sanno:  in  un  recente  corso  organizzato
            dall’Ordine di Milano la domanda su chi può redigere un CIS è stata posta da 4 discenti in tempi
            diversi: fortunatamente la risposta è stata una ed una sola: “Ingegnere iscritto all’Albo con laurea
            magistrale da almeno 10 anni”.


            2)     Appurato  che  il  documento  può  essere  redatto  solamente  da  Ingegneri  (con  laurea
            magistrale  iscrizione  all’Albo  di  almeno  10  anni)  si  dovrebbe  fare  uno  sforzo  per  capire  che  il
            documento è destinato (ammesso che si desideri avere un documento utile) ad un pubblico non
            tecnico: una semplificazione dell’articolazione delle linee guida sarebbe, in tal senso, necessaria.

            3)     Altro elemento che meriterebbe maggiore attenzione riguarda i sopralluoghi: le Linee Guida
            indicano  di  eseguire  quelli  interni  “laddove  possibile”.  Se  è  vero  che  si  può,  in  particolari  casi,
            redigere un CIS senza eseguire sopralluoghi all’interno delle unità private è anche vero che sarebbe
            stato auspicabile imporre una giustificazione se non tali sopralluoghi non vengono eseguiti.
            Si aggiunga, inoltre, che vi sono Società di Ingegneria che si presentano con tariffe molto più basse
            del valore di mercato che, per contenere i costi, non eseguono sopralluoghi all’interno delle unità
            private, riducendo la qualità e la completezza delle informazioni fornite nel Certificato di Idoneità
            Statica. Il risparmio per i condomini si traduce in un documento impreciso e di nessuna utilità.


            Quali caratteristiche deve avere il tecnico redattore
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