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dai versanti di monte e delle granulometrie medie di fondo alveo. La configurazione di equilibrio, è
da interpretarsi in termini di geometria delle sezioni trasversali del tratto fluviale nonché della
pendenza di fondo.
In presenza di un tratto alluvionato pluricorsale, un elevato stadio di morfoinvadenza di corpi
franosi può portare ad una condizione di alveo unicorsale e, pertanto, ad una riduzione della
pendenza di fondo, con uno spiccata erosione generalizzata.
Tra le conseguenze della morfoinvadenza si rinviene anche lo scostamento planimetrico del
corso d’acqua, documentato dall’adeguamento della corrente alla sagoma del corpo di frana che ha
inondato il greto e, nella circostanza in cui, siano alloggiate opere trasversali (ponti, briglie, traverse
ecc.), dall’aggiramento delle stesse.
Inoltre, i corpi franosi possono produrre danneggiamenti strutturali alle eventuali opere di
attraversamento e di sistemazione idraulico-forestale presenti in alveo per effetto delle
sollecitazioni dei terreni in frana a cui sono ammorsate.
8. Presenza di grossi roditori e animali da tana
Gli ambienti fluviali e lacustri sono popolati da colonie di animali con abitudini che possono
interagire negativamente con tutte le strutture in alveo sia di attraversamento che di difesa
spondale.
La vegetazione ripariale arborea ed arbustiva rappresenta indubbiamente un elemento di
valore e di pregio da un punto di vista paesaggistico-ambientale ma facilita l’insediamento e lo
stanziamento di mammiferi roditori.
Nelle zone spondali, sovente, è presente un diffuso e articolato sistema di tane profonde e
cunicoli scavati da volpi, tassi, istrici e soprattutto nutrie. Ciò aumentata la vulnerabilità delle
strutture in alveo. Infatti durante gli eventi di piena l’acqua penetra nei cunicoli che mettono in
comunicazione la corrente con le spalle delle opere provocando o l’aggiramento delle stesse o
fenomeni di sifonamento.
Fig. 35 Volpi Fig. 36 Tasso
Fig.37 Istrice Fig.38 Nutrie