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Ricostruzione post-sisma 2016 / Microzonazione sismica / NTC 2018
Ing. Roberto Di Girolamo
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+39 3356394081 - www.robertodigirolamo.engineer
1. Premessa
Nella grande confusione della ricostruzione post-sismica 2016 sono piombate varie novità che non
aiutano i professionisti a districarsi fra ordinanze che si automodificano, novità normative
(NTC2018), circolari esplicative che dovranno uscire (forse prima dell’estate con un numero di
pagine almeno pari alla norma).
Soprattutto non c’è chiarezza su come dovrà essere applicato uno strumento normativo
fondamentale, costato di 6,5 milioni di euro, ovvero la Microzonazione Sismica fatta su 140 comuni
(poi diventati 138 per via degli accorpamenti e delle fusioni).
Vediamo di mettere in fila alcune cose.
2. Ingresso delle NTC 2018
Dal 22 marzo sono operative le nuove norme tecniche sulle costruzioni ma cosa cambia nella parte
la definizione dei terreni?
Un primo risultato si è raggiunto, in chiarezza, anche se lo era anche nelle NTC 2008, ma tutti noi
progettisti facevamo finta di non vederlo, che la risposta sismica locale è il metodo principe per
capire l’amplificazione specifica di sito e solo in subordine può essere applicato il metodo
semplificato.
Infatti al § 3.2.2 delle NTC 2018 si legge:
Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, l’effetto della risposta sismica
locale si valuta mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel §
7.11.3. In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano
chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II, si può fare riferimento a
un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei
valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori dei parametri meccanici
necessari per le analisi di risposta sismica locale o delle velocità VS per l’approccio
semplificato costituiscono parte integrante della caratterizzazione geotecnica dei terreni
compresi nel volume significativo, di cui al § 6.2.2.
Tale concetto è anche ribadito anche al § 7.11.5.1:
La progettazione delle fondazioni è condotta unitamente alla progettazione dell’opera alla
quale appartengono e richiede preliminarmente:
1. la valutazione della risposta sismica locale del sito, secondo quanto indicato al § 7.11.3.1.
Il solo parametro per la classificazione del sottosuolo è la velocità di propagazione delle onde di
taglio VS, tale parametro deve essere ottenuto mediante specifiche prove oppure, con giustificata
motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di
comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche
dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.
Sono state modificate le categorie di sottosuolo (vedi confronto in tabella 1) eliminando le categorie
S1 e S2, mantenendo le categorie A, B, C, D, E eliminando alcuni “buchi” della classificazione
precedente e ridefinendo la categoria E.
Altra novità importante è la scomparsa della VS,30 che si trasforma in VS,eq velocità equivalente delle
onde di taglio e ne modifica anche la definizione: