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Questi dati diverranno sempre più disponibili in formato digitale. La piattaforma PontiSicuri è in
grado di dialogare con piattaforme di terze parti, l’importante è che tali dati siano accessibili
attraverso espliciti protocolli di scambio dati.
Avendo a disposizione le informazioni del rilievo è essenziale poter effettuare un confronto tra la
modellazione basata sui dati ricavati dagli elaborati bidimensionali e quanto rilevato in sito; in
questo modo il modello BIM può essere corretto in base a quanto rilevato.
Nel caso di manufatti in cemento armato o cemento armato precompresso si può pensare di
modellare anche le armature che saranno identificate in base ai saggi effettuati in sito; anche in
questo caso si potranno verificare eventuali differenze tra il modello digitale e le risultanze delle
ispezioni.
Il livello di dettaglio di rappresentazione del ponte esistente (il contenuto informativo del modello
digitale) dipenderà in ultima analisi dalle esigenze della Committenza.
4 L’interoperabilità del contenuto informativo del Digital Twin
Terminata la fase di modellazione, il Digital Twin può essere esportato verso altri tipi di piattaforme.
Molteplici sono le opzioni di scambio dati che si possono pensare di attuare.
E’ opportuno spendere alcune considerazioni sul tema e importanza dell’interoperabilità.
Nella logica della metodologia BIM, al Professionista, è richiesto sempre più di condividere il frutto
del proprio lavoro pur mantenendo il diritto a preservare la proprietà intellettuale di ciò che ha
creato.
Nella logica di gestione in digitale di opere esistenti, ci si trova di fronte ad una potenziale
moltitudine di modalità di scambio dati.
La via maestra è senz’altro quella di svolgere scambi dati in formato IFC soprattutto pensando a
flussi informativi che prevedano il trasferimento dati ad ambienti di collaboration dei modelli.
In questo ambito, operando con sintassi e formati chiusi, le parti in causa trasferirebbero tra loro
più del necessario con possibilità di riutilizzo, lesivo degli interessi del Progettista stesso.
Progetti BIM in formato nativo proprietario non sono compatibili tra loro al 100% e potrebbero non
esserlo più nel futuro. E’ a rischio il riutilizzo delle informazioni nel tempo. Un formato neutro e
indipendente e l’apertura a soluzioni concorrenti tra loro sono garanzie nel breve e nel lungo
periodo.
Le Stazioni Appaltanti, quindi i Gestori delle opere esistenti, non possono che avere la necessità di
mantenere i dati accessibili a lungo senza i rischi derivanti dall’inevitabile evoluzione dei formati
proprietari. Non possono rischiare di limitare nel futuro il riutilizzo dei propri dati solo ai team
attrezzati con tecnologie specifiche; solo un formato neutrale mantiene le sue caratteristiche nel
tempo.
Processi BIM basati su soluzioni proprietarie, imporrebbero ai Progettisti, per garantirsi la
compatibilità con tutte le Stazioni Appaltanti, di effettuare investimenti in ciascuna delle tecnologie
oggi (e domani) disponibili sul mercato. Ciò costituirebbe una ridondanza di skill professionali, un
aggravio dei costi della progettazione per acquisto, mantenimento e aggiornamento delle diverse
tecnologie e per la formazione del personale.
Le Stazioni Appaltanti possono contribuire a ridurre questi costi chiedendo un linguaggio unico,
neutro e “in chiaro”.