Page 22 - Master Magazine 9
P. 22

Questi dati diverranno sempre più disponibili in formato digitale. La piattaforma PontiSicuri è in
            grado  di  dialogare  con  piattaforme  di  terze  parti,  l’importante  è  che tali  dati siano accessibili
            attraverso espliciti protocolli di scambio dati.


            Avendo a disposizione le informazioni del rilievo è essenziale poter effettuare un confronto tra la
            modellazione  basata  sui dati  ricavati  dagli  elaborati  bidimensionali  e  quanto  rilevato  in  sito;  in
            questo modo il modello BIM può essere corretto in base a quanto rilevato.
            Nel  caso  di  manufatti  in cemento  armato  o  cemento  armato  precompresso  si  può  pensare  di
            modellare anche  le armature che saranno identificate in base ai saggi effettuati in sito; anche in
            questo caso si potranno verificare eventuali differenze tra il modello digitale e le risultanze delle
            ispezioni.
            Il livello di dettaglio di rappresentazione del ponte esistente (il contenuto informativo del modello
            digitale) dipenderà in ultima analisi dalle esigenze della Committenza.




            4    L’interoperabilità del contenuto informativo del Digital Twin

            Terminata la fase di modellazione, il Digital Twin può essere esportato verso altri tipi di piattaforme.
            Molteplici sono le opzioni di scambio dati che si possono pensare di attuare.

            E’ opportuno spendere alcune considerazioni sul tema e importanza dell’interoperabilità.
            Nella logica della metodologia BIM, al Professionista, è richiesto sempre più di condividere il frutto
            del proprio lavoro pur mantenendo il diritto a preservare la proprietà intellettuale di ciò che ha
            creato.
            Nella  logica  di  gestione  in  digitale  di  opere  esistenti, ci  si  trova  di  fronte  ad  una potenziale
            moltitudine di modalità di scambio dati.


            La via maestra è senz’altro quella di svolgere scambi dati in formato IFC soprattutto pensando a
            flussi informativi che prevedano il trasferimento dati ad ambienti di collaboration dei modelli.
            In questo ambito, operando con sintassi e formati chiusi, le parti in causa trasferirebbero tra loro
            più del necessario con possibilità di riutilizzo, lesivo degli interessi del Progettista stesso.
            Progetti BIM in formato nativo proprietario non sono compatibili tra loro al 100% e potrebbero non
            esserlo più nel futuro. E’ a rischio il riutilizzo delle informazioni nel tempo. Un formato neutro e
            indipendente  e  l’apertura  a  soluzioni  concorrenti  tra  loro  sono  garanzie  nel  breve  e  nel  lungo
            periodo.
            Le Stazioni Appaltanti, quindi i Gestori delle opere esistenti, non possono che avere la necessità di
            mantenere i dati accessibili a lungo senza i rischi derivanti dall’inevitabile evoluzione dei formati
            proprietari. Non possono rischiare di limitare nel futuro il riutilizzo dei propri dati solo ai team
            attrezzati con tecnologie specifiche; solo un formato neutrale mantiene le sue caratteristiche nel
            tempo.


            Processi  BIM  basati  su  soluzioni  proprietarie, imporrebbero  ai Progettisti,  per  garantirsi  la
            compatibilità con tutte le Stazioni Appaltanti, di effettuare investimenti in ciascuna delle tecnologie
            oggi (e domani) disponibili sul mercato. Ciò costituirebbe una ridondanza di skill professionali, un
            aggravio dei costi della progettazione per acquisto, mantenimento e aggiornamento delle diverse
            tecnologie e per la formazione del personale.
            Le Stazioni Appaltanti possono contribuire a ridurre questi costi chiedendo un linguaggio unico,
            neutro e “in chiaro”.
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27