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Ogni Progettista deve poter scegliere liberamente i propri strumenti informatici e riporre fiducia
            nelle soluzioni che ha testato, vagliato e controllato senza dover utilizzare strumenti che non sono
            ritenuti all’altezza per i suoi scopi.
            Le Stazioni  Appaltanti,  in  particolare  quelle  pubbliche,  per  esplicite  richieste  di  legge,
            devono/dovranno  proporsi in maniera tale da rendere accessibili le proprie gare ad un numero
            quanto più ampio possibile di offerenti.
            I modelli in formato IFC, in quanto basati su dati espressi in formato aperto, potranno essere sempre
            interpretati da terze parti in qualsiasi momento.
            Il formato neutro IFC è facilmente controllabile con strumenti studiati allo scopo e meno soggetto a
            costituire motivo di diatriba tra Committenza e Appaltatore.


            Nell’ambito del tema della digitalizzazione delle opere d’arte esistenti esistono però alcuni casi dove
            l’utilizzo di altri particolari formati di scambio può essere un’utile strategia a garantire un efficace
            scambio dati.
            Possiamo citare la possibilità di generare un modello di calcolo strutturale a partire dal modello BIM
            oppure il caso  in  cui  si  voglia  instaurare  un  collegamento  tra  una  base  dati  presente  in  una
            piattaforma di asset management.

            In questo senso piattaforme come PontiSicuri devono porsi come sufficientemente flessibili per
            adattarsi a differenti scenari; da un lato devono quindi offrire formati di scambio aperti, dall’altro
            devono poter essere “programmate” per risolvere un collegamento secondo un formato specifico.




            5    L’interoperabilità con i software di calcolo strutturale
            Tornando al flusso di lavoro garantito dalla piattaforma PontiSicuri una modalità di scambio dati
            molto sentita e critica da svolgere è la generazione di un modello utile alla esecuzione della fase di
            calcolo strutturale.
            Si tratta del cosiddetto Modello Analitico, che dovrebbe potersi generare a partire dal modello BIM
            Strutturale.
            Il trasferimento dati per ottenere questo obiettivo può avvenire secondo differenti modalità. Se ne
            citano le principali: utilizzo di un formato interoperabile quale l’IFC, utilizzo di un link cosiddetto
            “diretto”.


            Nel caso del collegamento tramite file IFC, si possono gestire due tipologie di sintassi:
               IFC Analysis Domain: assicura il rispetto automatico della congruenza tra i nodi degli elementi

                strutturali  in ambiente di  calcolo; si possono trasferire sezioni  e relativi  materiali,  oltre  alle
                caratteristiche proprie dell’analisi quali vincoli, svincoli e carichi (se già inseriti in ambiente BIM).
               IFC Coordination View: si possono gestire i dati delle sezioni trasversali degli elementi strutturali
                ed i relativi materiali; la congruenza va ripristinata manualmente nel software di calcolo. Questo
                approccio può essere utile come schema di base.


            Nel caso del collegamento diretto si fa riferimento ad un dialogo secondo la «lingua madre» dei
            software in gioco. E’ possibile gestire anche il recupero delle informazioni in ambiente BIM. E’ in
            genere la modalità più completa e che minimizza la probabilità di errore; è l’unica che permette un
            dialogo bidirezionale.
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