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Piano terra
W-E1
(a) (b)
W-I1 W-E1
2.84 m
W-I2 Coppia di
accelerometri
monoassiali in
dir. X e Y
2.00 m
W-I1 W-I2
(c) (d)
2.84 m 2.84 m
2.10 m 3.45 m
Figura 14: (a) Pareti testate e disposizione dei sensori nelle prove di vibrazione ambientale, (b) parete
W-E1, (c) parete W-I1, (d) parete W-I2.
In accordo alla metodologia proposta, le pareti testate sono state incluse in un modello
agli elementi finiti 3-D dell’edificio, sviluppato mediante un software commerciale [34].
Travi e pilastri sono modellati con elementi asta a 2 nodi, mentre solai, scale e muri di
sostegno con elementi shell; pilastri e muri di sostegno vengono incastrati alla base, a
livello della fondazione. Per ridurre le incertezze di modellazione, è stata svolta una
campagna sperimentale in-sito con prove ultrasoniche su diversi elementi strutturali, per
stimare il modulo elastico dinamico del calcestruzzo delle diverse fasi di getto. Il modello
della sola struttura nuda ben riproduce il reale comportamento dinamico dell’edificio,
identificato dalle prove di vibrazione ambientale svolte sulla struttura priva di
tamponature, come dimostrano i confronti tra i risultati numerici e sperimentali in termini
di frequenze (Tabella 6) e forme modali (Figura 16).
Successivamente, la procedura proposta è stata adottata per stimare i moduli elastici delle
tamponature, inserite con elementi shell nel modello spaziale a telaio. Come in
precedenza, si sono adottati i parametri di convergenza = 5% e = 25%. Diversamente,
tenuto conto che con la modellazione a trave si trascurano le reali dimensioni delle sezioni
trasversali degli elementi portanti, il peso di volume e il modulo elastico equivalente delle
pareti sono stati adeguatamente ridotti come proposto nel Capitolo 2.