Page 46 - Master Magazine 7
P. 46
La vulnerabilità dell'organismo edilizio risulta quindi fortemente condizionata dai
meccanismi di danno di I modo e, il loro controllo rappresenta il primo obiettivo di qualsiasi
intervento di prevenzione.
Un intervento che elimina questa possibilità è l’incatenamento delle celle murarie, porre una
catena significa modificare lo schema resistente e quindi occorre esaminare nuovamente la
struttura per identificare i nuovi meccanismi di danno. Le catene vanno di regola poste al livello
dei solai, il tirante deve riportare ai muri trasversali la forza che provocherebbe il ribaltamento
della parete esterna. I meccanismi di danno che interessano le pareti murarie sollecitate da azioni
sismiche complanari (secondo modo di danno) si innescano facilmente ma, in genere,
comportano valori del moltiplicatore di collasso piuttosto elevati e quindi di rado evolvono fino
al collasso. Il muro lesionato dall'azione orizzontale agente nel suo piano scorre su se stesso o
ruota rispetto ad un punto di cerniera per effetto dell'azione sismica ma, se ben costruito, non
perde la capacità portante. Se il muro è eseguito secondo le regole dell'arte tale modalità di
danno si può definire duttile, in analogia alle costruzioni in cemento armato e in acciaio: le
lesioni nelle pareti murarie possono raggiungere, infatti, la larghezza di diversi centimetri senza
che si producano pericolose perdite di equilibrio.
L’intervento di incatenamento esercita effetti positivi anche in corrispondenza dei cinematismi
di secondo modo.
3. Scelta degli interventi progettuali e modelli di calcolo
Le scelte progettuali, come precedentemente riportato, sono mirate essenzialmente al
rafforzamento degli elementi in copertura, nella loro complessità gli interventi proposti,
garantiranno un migliore comportamento sotto orizzontali delle strutture di copertura e di
conseguenza dei maschi murari, rendendo il comportamento globale dell’intera struttura più
scatolare possibili, eliminando le spinte dei solai inclinati e possibili cinematismi. Le azioni
causate dal terremoto generano nei setti murari sollecitazioni di taglio e flessione; gli elementi
che maggiormente possono fornire resistenza a queste sollecitazioni sono le pareti dirette
parallelamente all’azione del sisma. Siccome le azioni sismiche interessano tutti gli elementi in
maniera proporzionale alla loro massa, è necessario trasferire le forze orizzontali agenti
sull’edificio ai setti orientati parallelamente alla direzione del sisma. In presenza di azioni
orizzontali il ruolo dei solai diventa quindi non solo quello di trasmettere alle strutture murarie i
carichi verticali, ma anche quello di distribuire le azioni orizzontali. Per ottenere questo risultato
è necessario che i solai abbiano una significativa rigidezza nel loro piano. I travetti o le travi in
legno, se ben ammorsati alla muratura perimetrale, forniscono collegamento in una direzione,