Page 34 - Master Magazine 7
P. 34

rigidi, anticipandone la rottura, e sugli elementi perimetrali, nel caso d’irregolarità planimetriche

               con  accentuazione  degli  effetti  torsionali.  Compatibilmente  con  il  rispetto  delle  precedenti
               finalità, i solai con struttura in legno saranno il più possibile conservati, anche in considerazione

               del loro ridotto peso proprio, ad eccezione del solaio delle celle “C” e “D”, che risulta essere
               ammalorata  dall’incendio  e  poggiante  su  una  muratura  in  falso,  quindi,  per  eliminare  tale,

               importante, criticità, il sistema delle coperture di suddette celle sarà completamente rivisto, in
               modo da non scaricare sul muro in falso ed eliminare del tutto la possibilità di crollo delle stesso

               solaio. In definitiva, un lieve irrigidimento dei solai, sia di copertura che di piano, costituisce un

               miglioramento  dell’intero  comportamento  delle  strutture,  al  contrario  una  elevata  rigidezza
               degli stessi, il cosiddetto “impalcato rigido” può generare una concentrazione di forze tali da

               anticipare  la  rottura  dei  maschi  murari.  Un  limitato  irrigidimento,  ponendo  particolare
               attenzione  ai  collegamenti  con  i  muri  laterali  è  stato  effettuato  con  l’utilizzo  di  rinforzi  con

               bandelle metalliche, fissate al tavolato con andamento incrociato, analogo beneficio può essere
               conseguito attraverso un controventamento realizzato con tiranti metallici, tali soluzioni saranno

               applicate rispettivamente al solaio delle celle “B” e “C” e al solaio della cella “D”.

               Il collegamento con le pareti parallele alle travi, sarà realizzato, con bandelle fissate al tavolato
               ed ancorate nella muratura. Nel solaio della cella “A”, inoltre, oltre ad ottenere un irrigidimento

               nel piano è stato necessario progettare un consolidamento statico per le azioni flessionali; per la

               presenza delle pianelle in tufo si è dovuto realizzare un consolidamento con il metodo “Turrini
               Piazza” mediante la realizzazione di una soletta collaborante in calcestruzzo alleggerito. Si fa

               presente che non è stato possibile utilizzare una tecnica meno invasiva, ad esempio mediante un
               consolidamento con nuovo tavolato, in quanto, per la presenza delle pianelle in tufo sarebbe stato

               impossibile garantire un’adeguata connessione tra le travi esistenti e il nuovo tavolato, per fare
               questo  era  necessario  lo  smontaggio  di  tali  pianelle,  snaturando  completamente  tale  solaio.

               Invece,  l’intervento  previsto  conserva  nella  sua  totalità  il  solaio  esistente,  gli  interventi  non

               saranno  assolutamente  visibili.  Non  essendo  gli  elementi  lignei  adeguatamente  collegati  alle
               murature, la nuova soletta in calcestruzzo armato sarà collegata alle pareti perimetrali, tramite

               elementi puntuali analoghi a quelli già indicati in precedenza.


               2.3.3  Interventi in copertura

               Si  manterranno  i  tetti  in  legno,  in  quanto  capaci  di  limitare  le  masse  nella  parte  più  alta
               dell'edificio e di garantire un’elasticità simile a quella della compagine muraria sottostante, si

               svilupperanno,  però,  i  collegamenti  e  le  connessioni  reciproche  tra  la  parte  terminale  della
               muratura  e  le  orditure  e  gli  impalcati  del  tetto,  ricercando  le  configurazioni  e  le  tecniche
   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39