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collegato al setto murario in comune e tra gli appoggi verticali delle pareti, sia perimetrali che
interne, ovvero il classico effetto di contrafforte.
Per la disamina del comportamento del complesso strutturale sotto l’azione del sisma si sono
considerate diverse pubblicazioni in materia, tra cui la principale è quella a cura di Francesco
Gurrieri pubblicata dalla “dei” Tipografia del Genio Civile, intitolata “Manuale per la
riabilitazione e la ricostruzione post-sismica degli edifici”.
A tal riguardo, la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 febbraio 2011, dedica un
intero capitolo, il capitolo 6 – CRITERI PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO E TECNICHE
DI INTERVENTO, alle strategie e alle tipologie di intervento da adottare per ridurre la
vulnerabilità sismica delle strutture monumentali.
Gli interventi sulle strutture, volti a ridurre la vulnerabilità sismica, sono stati valutati nel quadro
generale della conservazione della costruzione, con l’obiettivo principale di conservazione non
solo della materia ma anche il funzionamento strutturale accertato (questo non presenta carenze
tali da poter comportare la perdita del bene). Gli interventi saranno rivolti a singole parti del
manufatto, contenendone il più possibile l’estensione ed il numero, e comunque evitando di
alterare in modo significativo l’originale distribuzione delle rigidezze negli elementi.
L’esecuzione di interventi su porzioni limitate dell’edificio è stata comunque valutata e
giustificata nel quadro di una indispensabile visione d’insieme, portando in conto gli effetti della
variazione di rigidezza e resistenza degli elementi. La scelta delle tecniche d’intervento è stata
valutata caso per caso, dando la preferenza, per quanto possibile, a quelle meno invasive e
maggiormente compatibili con i criteri della conservazione, tenendo conto dei requisiti di
sicurezza e durabilità. Gli interventi saranno tali da non trasformare in modo permanente
l’edificio ed i nuovi materiali, risultanti dall’innovazione tecnologica, sono stati valutati alla luce
dei criteri di compatibilità e durabilità nel tempo, in relazione alla materia storica.
Gli elementi strutturali danneggiati, quando possibile, saranno riparati piuttosto che sostituiti e le
deformazioni ed alterazioni, costituendo una testimonianza del passato, saranno mantenute,
adottando misure atte a limitarne gli effetti negativi sulle condizioni di sicurezza.
Il compito del Direttore dei Lavori sarà di porre particolare attenzione fase esecutiva degli
interventi per assicurare la reale efficacia degli stessi ed evitare dissesti che comportino il
peggioramento delle caratteristiche della muratura o del funzionamento degli elementi
costruttivi. Quindi, il progetto sarà approntato in maniera da risolvere le criticità sopra riportate e
ridurre la vulnerabilità sismica delle coperture, anche in considerazione delle limitate
potenzialità di spesa da parte della committenza, pertanto la strategia tecnica dell'intervento è di
compiere gli interventi urgenti, quelli strettamente necessari ad eliminare le criticità più