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Analizzando la porzione di struttura oggetto della valutazione, si evince come le strutture
portanti hanno scarse ammorsamenti agli angoli, in quanto, presumibilmente, alcuni setti murari
sono stati realizzati in epoche successive (ampliamento del fabbricato), la malta presente nei
giunti delle strutture murarie è da considerarsi scadente.
Dal rilievo, oltre a ricostruire le fasi temporali di edificazione delle strutture e a valutare la
tipologia dei materiali costruttivi, si è accertato l’assenza e quindi l’inefficacia di elementi di
collegamento tra differenti parti del complesso.
Durante le fasi di rilievo non sono state rinvenute sistematiche lesioni diagonali a taglio tra le
finestre degli edifici, questo induce a ipotizzare che le celle murarie non hanno un
comportamento globale, non sono state trovate lesioni che inducono a pensare a fenomeni di
martellamento. Anche questa analisi conferma che allo stato attuale, che le celle murarie possono
essere considerate separatamente, con solai deformabili e non idonei alla ripartizione delle azioni
orizzontali, in questo caso occorre tenerne conto, in fase di progetto, dell’entità degli effetti
locali di tale interazione.
Per l’edificio in progetto sono stati rilevati dei fuori piombi, soprattutto nelle pareti in cui sono
presenti solai inclinati, segno di un possibile meccanismo di collasso fuori dal piano dovuto
all’inefficacia dei collegamenti orizzontali, situazione che sarà eliminata con gli interventi in
progetto attraverso l’inserimento di opportuni cordoli e tirantature.
Per poter chiaramente definire l’unità strutturale da analizzare non si può prescindere, però, da
analizzare l’intervento in progetto, questo, potrebbe modificare il comportamento delle strutture,
ad esempio da un comportamento di singola struttura a comportamento globale, questo lo si
farà nel successivo paragrafo.
Sulla muratura, costituita da blocchi in pietrame disordinato, mista a ciottoli, non è stato
possibile eseguire prove specifiche in sito perché gravemente degradata e, quindi, è stato
impossibile rimaneggiarla ad esempio, per la realizzazione di prove su martinetti piatti.
La caratterizzazione è stata compiuta da un’attenta analisi qualitativa, controllando la presenza di
elementi lapidei a spigoli vivi, la presenza di alcuni ciottoli, l’integrazione di elementi in
mattoni, le cattive condizione della malta, che come precedentemente riportato, è caratterizzata
da una percentuali di inerti di origine animale. Conformemente a quanto riportato dalle NTC dee
dalla stessa Direttiva, come valori di resistenza si utilizzeranno i minimi riportati in tabella
CA2.1 (Muratura in pietrame disordinato). Per la caratterizzazione meccanica degli elementi
lignei si adopererà la procedura riportata nelle norme UNI 11118, UNI 11119, UNI 11130.