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precedenti pongono la necessità di analizzare le interazioni tra le condizioni di deflusso di piena
e la struttura di attraversamento in rapporto alla totalità delle opere alloggiate nella sede fluviale
quali argini, fornici, tombini ecc., ovvero fornire un inquadramento di alcuni aspetti della
vulnerabilità idraulica degli attraversamenti fluviali.
Devono essere delineate e affrontate le tematiche della dinamica degli eventi erosivi
(Fig.16; Fig.17) in corrispondenza delle strutture in alveo dei ponti, indicando le metodologie per
la stima della profondità di scavo.
Fig. 16 Fig. 17
L’ampiezza del fenomeno erosivo obbedisce rigorosamente alla tipologia di formazione
geologica interessata ovvero alla granulometria (si prende a riferimento il diametro equivalente
D50) (Fig.18; Fig.19 modello concettuale delle risposte di un alveo fluviale a alterazioni
dell’equilibrio dinamico) dei clasti investiti dalla corrente e dal rapporto portata solida/portata
liquida. La profondità di scavo alla base delle pile dei ponti è, il più delle volte, composta dalla
sovrapposizione degli effetti di tre processi (Fig.20):
L’erosione (generalizzata) del corso fluviale nelle vicinanze del ponte, per mutamenti
generali del profilo altimetrico del tutto indipendenti dalla presenza del ponte stesso
(questo fenomeno prende il nome di general scour o erosione generalizzata);
L’erosione localizzata alla base delle pile e delle spalle del ponte, originata dagli
spostamenti della vena fluida causate dalle strutture alloggiate nel greto fluviale, che
portano ad ampliamenti locali del diagramma delle velocità (local scour, Fig.21; Fig.22;
Fig.23)
L’erosione (localizzata) in prossimità della sezione contratta del ponte, provocata
dall’aumento della velocità della corrente (contraction scour);
Fig. 18 Portata liquida x pendenza ≈ portata solida x Diamentro di sedimenti QS≈QsD 50