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stato lungamente discusso con la Committenza che ne ha condiviso l’impostazione e
le metodologie [18].
In particolare per la stima della resistenza della muratura, si è ritenuto, di dover
proporre una via alternativa a quella canonica riconducibile alla citata circolare, è stata
così studiata una metodica che, combinando le informazioni dedotte dalle risultanze
sperimentali, potesse compendiare un quadro di informazioni generale e approfondito
tale da assimilarlo a quello che si sarebbe potuto raggiungere qualora si fossero
eseguite le prove previste dalla circolare.
Per evitare lunghe sperimentazioni preliminari si è deciso di mutuare i criteri previsti
dalla norma per le murature di nuova costruzione. Di seguito si fornisce una breve
descrizione [18].
1. l’esecuzione di carotaggi con prelievo di materiale lapideo negli elementi
strutturali principali dell’opera;
2. l’esecuzione delle prove di compressione dei provini ricavati dalle carote
estratte e determinazione della resistenza a compressione degli elementi
(f bk);
3. L’esecuzione di prove penetrometriche finalizzate alla caratterizzazione
meccanica della malta.
Le caratteristiche meccaniche dei componenti, valutate sperimentalmente, sono state
combinate per stimare la resistenza a compressione della muratura (f k). Il criterio di
combinazione ripercorre quello previsto dalle Norme al punto 11.10.3. Esso ha
comportato la costruzione, per una data classe di malta, della corrispondente legge di
variazione che restituisce la resistenza della muratura in funzione della resistenza del
blocco (Fig.5).
Figura 5 - Schema di sintesi della procedura utilizzata
A completamento della fase conoscitiva, ottenuta con il rilievo geometrico e materico,
dello stato di degrado e delle prove per la caratterizzazione meccanica dei materiali,