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emergenza in caso di nuovo evento sismico. Nella progettazione sono state adottate solu-
               zioni progettuali orientate ad evitare dispersioni di sostanze pericolose, danneggiamenti alle
               strumentazioni di laboratorio e la perdita di funzionalità della costruzione. Obiettivo da rag-
               giungere anche nel caso di eventi sismici di particolare intensità.
               La soluzione strutturale prevede la realizzazione di un sistema di isolamento sismico con so-
               vrastruttura controventata in acciaio e sottostruttura in calcestruzzo armato (c.a.). La prima
               garantisce  sicurezza  e  rapidità  di  esecuzione, mentre  la  sottostruttura in  c.a. consente
               l’adattamento al pendio su cui sorge l’edificio. Il sistema di isolamento scelto è composto da
               una combinazione di isolatori in gomma ad alto smorzamento (High Damping Rubber Bea-
               rings, HDRBs) e slitte a basso attrito (Flat Slieder Bearings, FSBs), così da ottenere un periodo
               di  isolamento  elevato  e  un  livello  di  smorzamento  moderato [2]. Le  caratteristiche
               dell’isolamento sono state calibrate in funzione della pericolosità di sito, in modo da ottimiz-
               zare gli spostamenti del sistema di isolamento e le accelerazioni assolute della sovrastruttura
               per tutti gli stati limite previsti dalle norme.
               La prestazione finale garantisce l’assenza di danneggiamento agli elementi strutturali e non
               strutturali, nonché la totale protezione del contenuto della struttura (macchinari, reagenti
               chimici), per tutto il range di intensità delle azioni sismiche con frequenza maggiore o uguale
               a quella prevista per lo Stato Limite di Collasso. Inoltre, per garantire un’adeguata robustez-
               za nei confronti di azioni eccezionali, sono stati introdotti due ulteriori accorgimenti tecnici.
               Il primo consiste nella scelta di un margine di sicurezza superiore per la capacità di sposta-
               mento nominale dei dispositivi di isolamento a scorrimento e per i giunti sismici presenti sul
               lato monte dell’edificio. Questo permette di scongiurare le rotture fragili legate alla fuoriu-
               scita delle pasticche o al martellamento. La seconda strategia consiste nell’utilizzo di contro-
               venti  elasto-plastici  per  la  sovrastruttura  con  un  livello  di  resistenza che  permette  di
               sopportare anche il taglio sismico derivante dall’incrudimento della gomma per grandi de-
               formazioni o dovuto a malfunzionamenti non prevedibili del sistema di isolamento. Sempre
               con riferimento alla robustezza del sistema, sono stati considerati scenari eccezionali da in-
               cendio o esplosione al livello del sistema di isolamento e sono stati disposti appoggi di sicu-
               rezza  sui  capitelli  che  alloggiano i  dispositivi, in  modo  da  assicurare  il  trasferimento  dei
               carichi verticali anche nel caso di perdita di efficienza degli isolatori.
               Sempre nell’ottica di incrementare ulteriormente l’affidabilità dell’edificio, è stata prevista
               fin dalla fase progettuale una campagna sperimentale per verificare le effettive caratteristi-
               che dinamiche e le prestazioni sismiche della costruzione. Il programma di prove è piuttosto
               articolato e comprende sia test di laboratorio su componenti, sia misurazioni sulla struttura
               durante le diverse fasi esecutive. In particolare, è stata predisposta una prova di spinta e ri-
               lascio sulla struttura completa per sollecitare dinamicamente tutta la costruzione a livelli di
               spostamento e deformazioni assimilabili a quelli di un evento sismico di eccezionale intensità.
               Attività sperimentali di questo tipo sono state effettuate rare volte nel passato [3][4][5][6],
               adottando in alcuni casi configurazioni di prove analoghe [7][8][9]. La prova effettuata sul
               ChIP introduce comunque diversi aspetti innovativi e costituisce ad oggi la prova di spinta su
               edifici isolati di maggior impegno per dimensione dell’edificio e spostamenti massimi rag-
               giunti. L’intero set-up di prova è stato progettato per ridurre le dimensioni al minimo e mas-
               simizzare la capacità di forza applicabile, in modo da permettere il suo utilizzo anche su altri
               edifici.
               Nel caso di strutture dotate di sistemi di protezione passiva, quali isolatori o dissipatori, le
               norme vigenti, NTC 2018 [12] e EN 15129 [13], prevedono l’obbligo di testare il 20% della
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