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Nell’applicazione di tecniche nell’ambito dell’analisi modale operazionale, si è adottata la
        tecnica  della  decomposizione  in  valori  singolari  (Singular  Value  Decomposition)  della

        matrice spettrale.
        Operando  nell’ipotesi  che  la  “forzante  non  nota”  abbia  le  caratteristiche  di  un  rumore
        bianco,  è  necessario  scegliere  accuratamente  la  lunghezza  temporale  totale  delle
        registrazioni. Generalmente la durata delle acquisizioni viene scelta pari a 1000÷2000 volte
        il primo periodo di vibrare della struttura, un altro criterio, fornito dalla Norma UNI 10985,
        prevede che “Le dimensioni N di ogni sequenza temporale ed il passo di campionamento Δt
        devono essere fissati in modo da ottenere un’adeguata risoluzione in frequenza. Inoltre, la
        durata complessiva delle registrazioni deve tener conto che l’errore percentuale commesso
        nella  stima  degli  autospettri  e  spettri  incrociati,  risulta  approssimativamente  pari  a

        1/√    ”[10].
        In  considerazione  del  fatto  che  per  la  struttura  in  esame  ci  si  aspettava  che  le  prime
        frequenze fossero comprese in un range molto basso (1-2 Hz), si è scelto di utilizzare storie
        temporali di durata pari a 2400 s (40 min.) con passo di campionamento ∆t=0.005 s ovvero
        una frequenza di campionamento pari a 200 Hz (freq. Nyquist 100 Hz).



        4.    Signal processing e risultati


        Come già detto per la identificazione dei parametri modali del viadotto è stata adottata la
        tecnica  denominata  Frequency  Domain  Decomposition  (FDD)  mediante  il  Software  di
        identificazione modale per test in risposta ambientale ArteMis, per mezzo del quale è stato
        possibile  ottenere  anche  una  rappresentazione  grafica  animata  dei  modi  di  vibrare  del
        sistema. A tale scopo è stata modellata la struttura inserendo dei nodi in corrispondenza
        dei  punti  di  misura;  ad  ogni  nodo  (o  DOF)  è  poi  associato  il  corrispettivo  segnale
        comprensivo delle informazioni su direzione e verso, connettendo tutti i setup, si perviene

        infine alla composizione della configurazione globale.













                                            Figura 7 – Numerazione DOFs















                                         Figura 8 – Configurazione modello
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