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L'intero  aggregato  edilizio  ha  una  forma  molto  irregolare  in  piata  ed  in  altezza,  infatti  non  è

               possibile identificare un vero e proprio impalcato di piano, mentre le strutture murarie sono state
               realizzare con diverse tipologie di materiali, segno di una realizzazione per stati di avanzamento

               successivi, in particolare, si distingue la struttura della Chiesa di forma rettangolare costituita da
               muratura continua, colonne portanti con sovrastanti volte e coperture realizzate con capriate in

               legno, mentre la restante parte dell'aggregato ha una struttura  estremamente irregolare, i solai
               sono per la maggior parte realizzati in legno, con elementi a secco, travi, tavelloni, pianelle in

               cotto “marunazza” e/o in tufo e a volte in tufo.

               Uno studio sismico dell’intero aggregato, così per come comunemente inteso, è assolutamente
               non corretto per l’assenza di impalcati rigidi, di collegamenti di piano, etc, quindi, tale studio

               potrebbe  essere  effettuato  considerando  le  possibili  intenzioni  tra  murature  limitrofe,  possibili
               cinematismi locali, etc,  ma questo esula dall'intervento affidato.

               Per  completezza  di  esposizione  si  fa  presente  che  Direttiva  del  Presidente  del  Consiglio  dei
               Ministri del 9 febbraio 2011, al capitolo 2 “Requisiti di sicurezza e conservazione”, esplicita le

               modalità  e  i  criteri  per  la  valutazione  sismica,  i  livelli  di  sicurezza  e  i  modelli  strutturali  da

               adottare per la valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture tutelate.
               In  particolare,  è  totalmente  escluso  l’intervento  di  adeguamento  sismico,  i  possibili  interventi

               sono esclusivamente due:

                   -  Interventi di miglioramento;
                   -  Interventi di riparazione o interventi locali (punto 8.4 delle NTC 08).

               Con  il  termine  “intervento  di  miglioramento”  si intende  l’esecuzione  di  opere  in  grado  di  far
               conseguire  all’edificio  un  maggior  grado  di  sicurezza  rispetto  alle  condizioni  attuali,  con  un

               livello di protezione sismica non necessariamente uguale  a quello previsto per l’adeguamento
               delle  costruzioni.  Riparazioni  o  interventi  locali  interessano  invece  porzioni  limitate  della

               costruzione,  e  devono  essere  soggetti  a  verifiche  locali;  nel  caso  dei  beni  tutelati  può  essere

               comunque effettuata anche una valutazione della sicurezza complessiva, in forma semplificata,
               in modo da certificare che non siano peggiorate le condizioni di sicurezza preesistenti.

               La Direttiva, paragrafo 2.2 mette in risalto, come per certe situazioni, non sempre si possono
               applicare ai beni culturali tutelati le prescrizioni di modellazione e verifica indicate per gli edifici

               ordinari, ma nel caso in cui il progettista dovesse ritenere che non è possibile mettere in conto
               nella  valutazione  della  risposta  strutturale  il  contributo  di  alcuni  aspetti  costruttivi,  la  cui

               importanza è emersa a seguito della conoscenza storica e tecnologica del manufatto, è possibile

               quantificare tale effetto su base soggettiva, giustificando ciò adeguatamente.
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