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Come si può notare delle fig. 21 e 22 il modello FEM è stato generato tenendo in conto
dei diversi materiali di cui è composto il ponte, diversificandone le caratteristiche
meccaniche.
Figura 21 - Vista d’insieme del modello FEM con indicazione dei materiali
Figura 22 - Sezione modello FEM con individuazione dei differenti materiali
La prova di caratterizzazione dinamica è risultata essere indispensabile per la
validazione del modello implementato, consentendo tra l’altro la valutazione degli
unici parametri che non è stato possibile stimare direttamente mediante prove in situ
ovvero i vincoli laterali e quelli alla base. A tale scopo, nei nodi laterali delle spalle
sono stati inseriti dei vincoli cedevoli, mentre alla base agli elementi brick di pile e
spalle sono state assegnate le qualità di fondazione ed associato un corrispondente
valore della rigidezza (k winkl). I valori di rigidezza infine adottati, sono stati individuati
attraverso un processo iterativo fondato sull’analisi di sensibilità del modello
ottimizzando il comportamento dinamico del modello matematico per renderlo
prossimo a quello reale.
Nell'ultimo step di iterazione frequenze fondamentali e deformate modali sperimentali,
sulla base di un criterio di arresto ed un prefissato errore accettabile, coincidevano con
una buona approssimazione con quelle teoriche, a questo punto il modello è stato
considerato validato.
Di seguito si riporta il confronto in termini di frequenze (tab. 3) deformate modali
(tabb. 4 - 5 e 6; in alto deformate modali sperimentali; in basso deformate modali
teoriche).