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sono simili, a dimostrazione che, in assenza di particolari perturbazioni, l’aria si comporta nel
medesimo modo.
CONFRONTO UMIDITÀ RELATIVA DOCCE CASO1/CASO2 - sonde sopra doccia
90
80
Umidità relativa [%] 70
60
50
40
30
Tempo relativo
CASO1 28/02 - h 16.30 CASO1 29/02 - h 19.30 CASO1 1/03- h 12.00
CASO1 2/03 - h 18.00 CASO1 3/03 - h 18.00 CASO1 5/03 - H 13.00
CASO2 25/02 - h 7.00 CASO2 25/02 - h 21.00 CASO2 26/02 - h 8.30
CASO2 26/02 - h 14.00 CASO2 27/02 - h 12.00
Tuttavia gli ambienti del CASO 1 e del CASO 2, pur avendo dimensioni differenti (a favore del CASO
1) indicano che ogni edificio è un caso a sé con presenza potenziale di problemi: nel CASO 2 i
parametri sia costruttivi sia dimensionali portano ad una possibilità di formazione fungina riducibile,
in prima istanza, intervenendo con un maggiore ricambio di aria, soprattutto dopo l’effettuazione
di docce.
ALTRI CASI – “MALATI”: LOCALI IN APPARTAMENTO
Altri casi di studio hanno dimostrato che la formazione di condense e muffe può dipendere dall’uso
antropico dei locali. La presenza di fenomeni patologici può essere individuata dai data logger e può
essere ricondotta a differenti fenomeni quali:
- tinteggiature utilizzate (non sempre particolarmente traspiranti) in particolare nelle camere da
letto dove si staziona per diverso tempo senza arieggiare i locali (tempo di sonno) ;
- improprio uso di valvole termostatiche (i termosifoni vengono “chiusi” di mattina presto, al
momento dell’uscita di casa per lavoro, senza preventivamente arieggiare i locali): le valvole
termostatiche sono un elemento di difficoltà per il fenomeno delle muffe poiché gli abbassamenti
di temperatura sono rischiosi. Sarebbe quindi preferibile un mantenimento costante della
temperatura, prolungando l’orario di funzionamento dell’impianto di riscaldamento e lasciando
funzionare i termosifoni presenti nell’ambiente;