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Quando si vanno a vedere dei punti di max e min delle accelerazioni si ottengono una serie di
grafici compatti dove si comincia a capire che le forzanti in accelerazione sono proporzionate a
quelle che sono le accelerazioni sismiche più simili a quelle del luogo se siamo in zona 1 o 2,
mentre superiori al luogo se siamo in zona 3 o 4.
Le accelerazioni dalle misure iniziali si riducono di oltre il 50% dando un beneficio oltre che alla
struttura campanile anche alla struttura cella campanaria delle campane, riducendo le sollecitazioni
strutturali della forzante.
Bisogna anche tener conto che l’eccentricità delle campane per posizione e per peso portano ad
avere delle rotazioni e torsioni del castello di supporto che si trasmetterebbero necessariamente alla
struttura campanaria e che invece con il sistema realizzato si eliminano quasi integralmente.
Se si fosse realizzato un sistema traslatorio unidirezionale non si sarebbe potuto contenere la
rotazione e torsione e quindi necessariamente doveva avere un sistema bi-direzionale, ma ancora al
termine del suo movimento il sistema deve necessariamente tornare nelle condizioni inziali con una
tecnologia autocentrante, e per questo si è lavorato anche nella terza dimensione. Il sistema quindi
diventa così un sistema meccanico tridimensionale.