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Ponte  Musmeci:  la  ricerca  della  forma  architettonica

         minimale



         Rosetta Pecora - Massimiliano Bisignano - Marilena Pecora - Luigi Torricelli - Andrea Pace
         - Mary William - Giovanni Pecora - Donatella Colangelo


         SOMMARIO
         L’esigenza della tutela e della conservazione impone, con una certa urgenza, la necessità di
         ripensare alle modalità di programmazione e di proposizione di itinerari turistico-culturali
         che abbiano uno stretto rapporto con la nostra identità e col territorio, individuando quelle
         specificità che ne fanno un unicum. In questa accezione, anche il concetto di paesaggio non
         si pone  come astratta entità naturalistica, ma assume una forte connotazione antropica. Il

         Paesaggio, infatti, comprende gli agglomerati urbani, i centri storici con i loro monumenti, le
         strutture e le opere d’arte in essi contenuti.
         Nello  specifico,  in  Basilicata,  il  contesto  paesaggistico  è  depositario  di  straordinari
         monumenti  come  il  Ponte  del  Basento  di  Sergio  Musmeci  e  sta  a  noi  far  emergere  le
         peculiarità culturali che ne hanno segnato la storia.


         Rosetta Pecora (rosetta.pecora@virgilio.it)
         Massimiliano Bisignano (massimiliano.bisignano@gmail.com)
         Marilena Pecora (marilena.pecora@alice.it)
         Luigi Torricelli (luigitorricelli@libero.it)
         Andrea Pace (geopace@alice.it)
         Mary William (marywilliam@alice.it)
         Giovanni Pecora (giov.pecora@gmail.com)
         Donatella Colangelo (donatella.colangelo@libero.it)


         1.    Introduzione
         Il  Ponte  Musmeci  (Foto  1),  con  i  suoi  lineamenti  architettonici  ricercati  e  raffinati,
         rappresenta  un  capolavoro  di  assoluta  modernità  che  consente  l’ingresso  alla  città  di
         Potenza, capoluogo lucano, e che nel 2003 ha ottenuto il “vincolo monumentale” di opera
         d’arte.
         La sua genesi è da ricercarsi nell’esigenza e nel bisogno di creare un’infrastruttura viaria

         che collegasse l’area industriale, sorta lungo le sponde del Fiume Basento, alla città stessa,
         superando il nodo ferroviario e le sue soste prolungate in prossimità dei passaggi a livello a
         causa  della  movimentazione  delle  locomotive  e  dei  carri  merce.  L’intera  operazione  fu
         fortemente voluta e sostenuta dall’allora Presidente del Consorzio Industriale Comm. Gino
         Viggiani, il quale era orientato verso la realizzazione di una struttura che racchiudesse in sé
         sia una valenza funzionale che architettonica ed estetica.
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